Saggi
Ponte Rotto e le alluvioni del Tevere: testimonianze e aneddoti
…. sebbene (il Tevere) sia soggetto a frequenti e improvvise
inondazioni in nessun luogo maggiori che e Roma;
che anzi è considerato piuttosto come vate e premonitore,
posto che il suo rigonfiarsi viene sempre interpretato
in una visione preminentemente sacra
piuttosto che sotto l’aspetto catastrofico
(PLINIO, Storia naturale, III, 55)
Montesacro, via Nomentana: un sottile filo rosso lega luoghi e simboli di eventi passati
La tradizione vuole che sul Monte Sacro si recassero gli àuguri per eseguire i loro vaticini interpretando il volo degli uccelli: di qui il riferimento alla sacralità del monte.
Del resto, proprio il volo degli uccelli, sempre secondo la tradizione, era stato alla base della leggendaria disputa tra Romolo e Remo sulla ubicazione della città da fondare.
Si narra poi che su detto monte sorgesse il tempio di Giove Terrifico: alcuni ipotizzano che i sottostanti resti (che si trovano all’interno del parco Bolivar) possano in qualche modo essere collegati a tale tempio
Violenza sulle donne e matrimonio riparatore: uno sguardo sulle legislazioni dei secoli passati
Scopo del presente lavoro è offrire una panoramica su quale giustizia si potessero attendere le donne vittime di abusi sessuali sulla base di leggi scritte da uomini e applicate da uomini.
Lo studio prende dapprima le mosse dall’epoca augustea, per poi passare alle leggi fatte approvare da Costantino e da Giustiniano, applicabili per tutto il territorio dell’Impero romano.
Esamina poi la normativa introdotta nell’Italia meridionale dai normanni e successivamente da Federico II; tratteggia brevemente la legislazione promulgata da Eleonora d’Arborea nel suo giudicato sardo e le decisioni assunte dal Concilio di Trento sul tema del cd. matrimonio riparatore.
Infine analizza i codici penali degli stati preunitari in vigore nel XIX secolo nel Granducato di Toscana, nel Ducato di Modena e Reggio, nel Ducato di Parma e Guastalla, nel Regno di Sardegna, nel Regno delle Due Sicilie, nello Stato pontificio e nel regno Lombardo-Veneto confrontandoli con il primo codice penale approvato nel Regno d’Italia nel 1889 (codice Zanardelli) e con quello approvato nel 1930 (codice Rocco).
Dal confronto tra le normative sopra specificate emergono risultati sorprendenti che non si vogliono anticipare.
Sarà compito del lettore apprezzare se il trascorrere dei secoli abbia segnato - e in quale misura - una evoluzione sul tema della tutela della donna ovvero se gli arretramenti e i periodi di “ripensamento” si alternino e siano sempre pericolosamente incombenti.